La Croazia, ufficialmente Repubblica di Croazia, è uno stato dell'UNIONE EUROPEA di recente ingresso.
La Croazia è una Repubblica parlamentare e la lingua ufficiale è il croato. La Regione istriana, comprendente la maggior parte dell'Istria, adotta ufficialmente il bilinguismo (croato italiano), ma la sua attuazione varia a livello comunale.
Uno dei settori che ha visto maggiore sviluppo a partire dall'indipendenza è quello dei trasporti. Oltre all'importanza che per un'economia basata sul turismo riveste la disponibilità di una efficiente rete di comunicazione, a spingere in questa direzione hanno contribuito potentemente anche fattori storico-nazionalistici.
L'economia croata si basa prevalentemente sul terziario e sull'industria leggera. Il turismo riveste un'importanza crescente negli anni. Il PIL pro-capite del 2012 era di 17.618 dollari USA (a parità di potere d'acquisto).
L'organizzazione economica croata è attualmente post-comunista. Alla fine degli anni ottanta, all'inizio del processo di transizione verso il capitalismo, poi seriamente peggiorate a causa della de-industrializzazione e dei danni della guerra. A peggiorare lo stato delle cose contribuirono una forte disoccupazione e l'insufficienza delle riforme economiche. In particolare, preoccupanti erano la stasi del sistema giudiziario e l'inefficienza della pubblica amministrazione (soprattutto in materia di proprietà privata della terra).
Negli ultimi anni il paese ha conosciuto una forte crescita economica e si è preparato all'ingresso nell'Unione europea, la quale rappresenta il suo principale partner commerciale.
Nel febbraio 2005, la Croazia ha sottoscritto il Patto di Stabilità dell'UE e ha fatto sostanziali passi in avanti verso la completa adesione. Le autorità di Zagabria prevedono una forte crescita economica nei prossimi anni, considerando che attualmente il paese soffre a causa del deficit della bilancia commerciale e del debito pubblico. Alcune grandi compagnie commerciali hanno già beneficiato della liberalizzazione del mercato croato, mentre si attende una forte espansione della produzione grazie ad un incremento degli investimenti.
24% sui redditi complessivi (imponibili) fino a 210.000 kune all’anno. Circa 28.000 euro al cambio 1€ = 7,5 Kune. In pratica aliquota del 24% fino a circa 17.500 kune al mese.
36% sulla parte di reddito che supera le 210.000 kune all’anno.
La base imponibile su cui applicare l’aliquota del 24% è maggiorata per l’importo realizzato dai redditi aggiuntivi. Questo a condizione che il reddito così realizzato non superi annualmente l’importo di 12.500 kune.
In Croazia l’aliquota delle imposte sul reddito è così suddivisa:
12% se nel periodo di imposta è stato realizzato un fatturato inferiore ai 3.000.000 kune (circa € 400.000). Coloro che rientrano in questa categoria possono scegliere se pagare l’imposta sull’utile effettivamente incassato (principio di cassa) oppure sui redditi di competenza.
18% se nel periodo di imposta è stato realizzato un fatturato superiore ai 3.000.001 kune. In questo caso la tassazione è determinata attraverso il principio competenza e non per cassa.
L’imponibile fiscale è maggiorato del 50% delle spese di rappresentanza. Gli utili reinvestiti nella società non determinano alcun abbattimento fiscale.
La Croazia offre molti incentivi per gli imprenditori locali ed esteri, con particolare attenzione agli investimenti nel campo tecnologico, per l’acquisto di strutture produttive e assunzione di personale. Sotto potete vedere alcuni incentivi legati all’assunzione di personale:
Rijeka, Croazia
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