L'Irlanda è un'isola situata nell'oceano Atlantico settentrionale.
È delimitata a sud-est dal canale di San Giorgio, a est dal mare d'Irlanda e a nord-est dal canale del Nord.
Politicamente è divisa tra la Repubblica d'Irlanda(Éire), con capitale Dublino, e il Regno Unito(Irlanda del Nord, capitale Belfast). Anticamente divisa in 32 contee, dopo l'indipendenza l'Éire ebbe la sovranità su 26 di esse, lasciando al Regno Unito 6 contee della provincia dell'Ulster; le 26 contee irlandesi divennero 29 nel 1994 per scissione di due di esse in cinque nuove contee, mentre le sei contee dell'Irlanda del Nord non esistono più, essendo dal 1972 la divisione amministrativa di quella regione articolata in distretti.
La Repubblica d’Irlanda è una piccola, moderna nazione ben inserita nel commercio internazionale. La crescita economica è stata in media del 10% nel quinquennio 1995-2000 e del 7% nel periodo tra il 1995 ed il 2004. Tuttavia l’Irlanda ha risentito duramente della crisi economica internazionale, la quale ha colpito con particolare intensità il settore finanziario che costituisce una grossa fetta dell’economia irlandese, ed è uno di quelli con il più alto tasso di crescita.
Nel 2008 diversi economisti hanno inserito l’Irlanda nel gruppo dei paesi PIGS, quelli particolarmente a rischio di insolvenza nell’area Euro. La situazione si è ulteriormente aggravata dopo una nuova crisi bancaria venuta alla luce nel novembre 2010, nonostante gli aiuti varati dalla Banca centrale europea nel 2008, e per la quale il governo irlandese ha dovuto accettare un prestito del Fondo di stabilizzazione europeo e del FMI, per un ammontare probabile di 90 miliardi di euro, impegnandosi in cambio con un piano di taglio alla spesa pubblica per riportare il deficit sotto la soglia del 3% del PIL entro il 2014.
Le stime precedenti all’ultima crisi bancaria prevedevano per il 2010 un PIL in ribasso del 9%. L’agricoltura, un tempo il settore più importante, è ora stata superata dall’industria, che produce il 38% del PIL ed impiega il 28% della forza lavoro. La grossa crescita industriale degli ultimi anni è dovuta anche alla bassissima tassazione delle imprese, che attestandosi al 12,5% è la più bassa d’Europa, e che ha inevitabilmente attirato le critiche di concorrenza sleale da parte di altri Stati europei. Sebbene le esportazioni siano ancora l’elemento di maggior traino per l’economia irlandese, quest’ultima beneficia molto anche dell’aumento nei consumi interni e dalla ripresa nelle costruzioni e negli investimenti industriali.
Secondo i dati, l’Irlanda è la principale esportatrice mondiale di software e di servizi legati al terziario avanzato. La ragione risiede nella detassazione dei diritti d’autore, per cui la Repubblica irlandese viene scelta come base per la commercializzazione in tutto il mondo di molti prodotti protetti da copyright, come la musica e, appunto, i programmi informatici.
Durante il decennio appena trascorso, il governo irlandese ha sviluppato una serie di programmi economici nazionali per frenare l’inflazione (con poco successo negli ultimi anni), allentare il carico fiscale, ridurre la spesa pubblica in proporzione al PIL, incrementare la qualità della forza lavoro ed incoraggiare gli investimenti stranieri.
L`individuo residente e domiciliato in Irlanda è soggetto all`imposta sul totale dei redditi ovunque prodotti. Ha diritto ad ottenere crediti e deduzioni sempre che il reddito sia inferiore a certi limiti.
Gli scaglioni di reddito e le relative aliquote variano a seconda delle situazioni soggettive (non coniugato, vedovo, famiglia monoreddito, famiglia plurireddito).
Dal punto di vista fiscale è considerato: "residente non ordinario" il soggetto che risiede nel territorio per almeno 183 giorni in un anno, o per almeno 280 giorni nell`arco di 2 anni (se in ciascun anno è stato presente almeno per 30 giorni); "residente ordinario" il soggetto qualificato come "residente in Irlanda" durante i 3 precedenti periodi d`imposta.
La nozione di residenza differisce dal concetto di domicilio che individua: il luogo di abitazione permanente del soggetto o il "luogo nel quale la persona vuole sempre tornare".
Il sistema fiscale irlandese prevede che i soggetti fiscalmente residenti (ordinari e non) e domiciliati in Irlanda vengano normalmente assoggettati a tassazione per i redditi ovunque prodotti (worldwide principle) mentre i soggetti residenti (ordinari o non) ma non domiciliati nel Paese vengano tassati sui redditi prodotti in Irlanda e sui redditi di fonte estera immessi nel Paese (remittance basis principle).
I soggetti non residenti e non domiciliati vengono tassati solo sui redditi prodotti nel Paese.
Sono esenti i seguenti redditi:
- le royalties percepite da soggetti residenti sui brevetti concessi su invenzioni utilizzate;
- i proventi ritratti da artisti, compositori, scultori e scrittori nell`esercizio dei loro talenti artistici, se residenti, oppure ordinariamente residenti, e domiciliati in Irlanda e non residenti altrove;
- le borse di studio e gli interessi su certificati di risparmio emessi dal Ministero delle Finanze fino ad un determinato ammontare.
Le aliquote oscillano dal 20% al 41%.
In Irlanda si distinguono 4 diverse tipologie di società:
La Ltd è paragonabile alla S.r.l. italiana ed è la forma societaria più utilizzata in Irlanda, soprattutto dalle piccole e medie imprese. I soci di una Private Limited Company possono essere sia persone fisiche che altre società e le partecipazioni societarie sono rappresentate da azioni. Per la costituzione di una Ltd in Irlanda è sufficiente la nomina di un amministratore, non necessariamente residente in Irlanda.
Le aziende di dimensioni più grandi preferiscono, invece, costituire le Plc (Public Limited Company), che richiedono un capitale minimo iniziale di 50 mila euro. Forma societaria paragonabile alla nostra S.p.A., la Plc richiede un solo amministratore, anche non residente in Irlanda. Riguardo ai soci, anche in questo caso, possono essere sia persone fisiche che altre società.
La LLP o Limited Liability Partnership è una società a responsabilità limitata, le cui partecipazioni sono rappresentate da azioni e per la cui costituzione sono richiesti almeno due soci. L’apertura di una LLP avviene attraverso una scrittura privata, che non viene pubblicata presso il registro delle imprese.
Altra caratteristica peculiare di questa forma societaria è la sua tassazione per trasparenza; in particoalre, i redditi prodotti dalla società vengono tassati direttamenti in capo ai soci e non sulla società. Il reddito di una LLP, se costituita da due soci non fiscalmente residenti in Irlanda, verrà dunque tassato nel l paese di residenza dei soci stessi e non in Irlanda.
La Unlimited Company, infine, è una tipologia di società simile alla società in nome collettivo italiana, ed è caratterizzata dal fatto che i soci rispondono per le obbligazioni sociali direttamente e illimitatamente con il loro patrimonio personale. Come per la LLP, anche la Unlimited Company è soggetta al regime fiscale per trasparenza.
I tempi sono molto più rapidi rispetto all’Italia e ad altri paesi: in media occorrono dalle 24 alle 48 ore per la costituzione di una società.
Per quanto riguarda le Ltd o le LLP è sufficiente versare un capitale minimo di 1 Euro, mentre per quanto riguarda le Plc il capitale minimo è di 50.000 euro.
No, non è necessario. Tutte le procedure per aprire un’azienda in Irlanda (apertura partita IVA, apertura conto corrente, costituzione societaria) possono essere seguite a distanza dal nostro studio. Altro aspetto importante è che non è richiesta la presenza di un notaio, né in Irlanda, né in Italia.
No, sia i soci che l’amministratore possono risiedere anche in un altro Paese.
No, la legge irlandese non lo prevede. Tuttavia è obbligatoria la revisione dei conti al raggiungimento di alcune soglie stabilite.
I soci e gli amministratori dovranno fornire:
Certo, non ci sono restrizioni in merito. In base alle esigenze del cliente è possibile aprire un conto anche al di fuori dell’Irlanda.
L’annual return è un elenco aggiornato dei soci che gli amministratori devono presentare obbligatoriamente ogni anno presso il registro irlandese. In caso di cessioni di azioni però è possibile, su richiesta di uno dei soci, depositare, prima della data ultima di scadenza della consegna obbligatoria, un annual return aggiornato. L’annual return non va confuso con il bilancio d’esercizio.
In caso di omesso deposito dell’annual return, la società potrà essere cancellata dal registro delle imprese. La cancellazione può essere revocata, ma soltanto dopo aver depositato la documentazione omessa tramite un procedimento di c.d. restoration.
Sì, l’operazione è possibile tremiteun aumento del capitale della società.
Uno dei vantaggi di questa procedura è che, a differenza dell’Italia, non è richiesta alcuna perizia giurata da parte di un esperto: il valore dell’immobile, infatti, viene stabilito dall’amministratore. Il trasferimento delle proprietà deve essere registrato tramite atto notarile in Italia.
Il conferimento di un immobile a una società irlandese gode di un notevole vantaggio fiscale riguardante l’imposta di registro, che viene pagata in quota fissa e non in proporzione al valore dell’immobile come avviene in Italia.
Se non residenti in Irlanda, gli amministratori e soci non sono tenuti a versare alcuna contribuzione previdenziale in Italia.
Per la vendita delle azioni è sufficiente sottoscrivere uno stock transfer form e depositarlo presso il registro delle imprese irlandese, senza ricorrere all’intervento di un notaio.
Sì, esiste una convenzione, entrata in vigore il 30 dicembre 1990, tra Governo Italiano e Irlanda contro le doppie imposizioni (L. 5 novembre 1990, n. 329).
Per stabilire dove paga le imposte sui redditi, occorre prima di tutto stabilire dove si trova la residenza fiscale della società. Se una società con sede legale in Irlanda di proprietà di soci italiani possiede l’amministrazione effettiva in Italia, sarà soggetta alla fiscalità italiana e dovrà pagare l’IRES in Italia per i redditi prodotti ovunque nel mondo.
Se, invece, la società viene amministrata in Irlanda, allora la tassazione che sarà quella prevista dalla legge irlandese, mentre in Italia dovrà soltanto pagare le imposte sui redditi eventualmente prodotti in Italia tramite una stabile organizzazione.
No, non è previsto alcun obbligo. L’assunzione è a discrezione della società.
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