L'Ungheria è uno Stato membro dell'Unione europea, costituito come repubblica e situato nell'Europa centro-orientale e nella pianura pannonica. La lingua ufficiale è l'ungherese.
La capitale e città principale è Budapest.
L'Ungheria è una repubblica parlamentare. L'attuale presidente della repubblica è János Áder, mentre il primo ministro è Viktor Orbán. L'Ungheria è membro della NATO, dell'OCSE, del Gruppo di Visegrade dell'Unione europea, in cui è entrata il 1º maggio 2004; ha inoltre firmato gli accordi di Schengen.
L'economia ungherese poggia soprattutto sull'agricoltura e l'allevamento (che insieme contano il 4% di addetti). Si coltivano legumi, cereali, frutta, ortaggi, uva, tabacco, lino, canapa e peperoni rossi, da cui si ricava la paprica, inoltre si allevano cavalli, bovini e ovini. L'Ungheria è il secondo più grande produttore di fegato d'oca, dopo la Francia, e il più grande esportatore.
Ma è anche un paese industriale (con il 32% di addetti), soprattutto nell'area di Budapest. Le principali società ungheresi sono quelle meccaniche, chimiche e farmaceutiche. Abbastanza rilevante è il settore automobilistico, in particolare con lo stabilimento del marchio tedesco Audi nelle vicinanze di Gyor. Inoltre si estraggono la bauxite, la lignite, il carbon fossile e il gas naturale. Il settore terziario (64% di addetti) si basa sui trasporti e sul turismo. La rete dei trasporti è ben sviluppata; le autostrade e le linee ferroviarie si diramano a raggiera a partire dalla capitale. Budapest è certamente la più importante delle due città ungheresi dotate di aeroporto internazionale, con i tre Terminal di Ferihegy 1, 2A e 2B. L'altra è Debrecen. La compagnia di bandiera era la Malev, fallita all'inizio del 2012; recentemente hanno aperto collegamenti con Budapest diverse compagnie low-cost (fra cui l'ungherese-polacca Wizz Air). Dal 1º gennaio 2012 l'IVA ungherese (ÁFA - Általános forgalmi adó) è con il 27% la più alta del mondo.
Imposta sul reddito persone fisiche - Flat Tax 15%
La tassazione in ungheria alle imprese corrisponde al 9%
Per bilanciare la bassa imposizione fiscale su imprese e persone fisiche, l'Ungheria ha scelto di aumentare le imposte sui consumi. L'Iva è generalmente al 27% anche se esistono aliquote al 18% e al 5% (come ad esempio per le nuove costruzioni). «Le aliquote sono alte ma c'è la certezza del diritto e se un contribuente chiede un rimborso lo Stato lo accredita sul suo conto corrente in meno di 40 giorni
La normativa ungherese non prevede un regime fiscale particolare per i gruppi di società.
Al fine di favorire l'impiego di capitale estero, la normativa ungherese prevede un particolare regime fiscale per le Hoc(società che opera come Off-shore), che consiste, come sopra accennato, in una tassazione fissa nella misura del 3 per cento del reddito di impresa. Una Hoc può assumere sia la forma giuridica della Kft (Spa) che la forma della Rt (Srl). Per beneficiare di tale regime, una Hoc deve necessariamente soddisfare determinati requisiti:
– la società ungherese deve essere costituita e deve avere la sede sociale in Ungheria
– il capitale sociale deve essere integralmente detenuto da soggetti non residenti
– la società ungherese, per operare come off-shore, deve ottenere un'apposita autorizzazione da parte del ministero delle Finanze
– la società ungherese deve svolgere esclusivamente attività di trading al di fuori del territorio ungherese e/o fornire servizi (a esclusione dei servizi finanziari se non intercompany) esclusivamente all'estero.
Merita, inoltre, sottolineare che le Hoc possono beneficiare delle numerose convenzioni che l'Ungheria ha stipulato con altri Paesi al fine di ridurre il fenomeno della doppia imposizione fiscale. In molti casi, in virtù di tali convenzioni, è possibile non applicare ritenuta alla fonte alla corresponsione di interessi e royalties. Si evidenzia infine che i servizi di consulenza resi al di fuori del territorio ungherese da una Hoc a favore di soggetti non residenti sono considerati fuori del campo di applicazione dell'imposta sul valore aggiunto.
Credito di imposta fino all’80% per chi crea lavoro e sostegno alle aziende in fase di crescita
Proprio nell’intento di incentivare l’investimento privato, l’Ungheria ha adottato diverse disposizioni di natura fiscale volte ad attrarre gli investimenti e favorire la crescita. Trattasi, in particolare, di un’agevolazione fiscale fruibile su diverse tipologie di investimento (da valutare caso per caso) che concorrono allo sviluppo o alla creazione di nuovi posti di lavoro e che - a determinate condizioni - consente di ottenere un credito d’imposta pari sino all’80% dell’imposta sui redditi delle società dovuta; nonché delle specifiche deduzioni agevolate relativi ai costi sostenuti in attività di ricerca e sviluppo e - per le piccole e medie imprese - agli interessi derivanti da finanziamenti ottenuti per l’acquisizione o produzione di immobilizzazioni materiali.
A partire dal 25 giugno 2015, per di più, può trovare applicazione un particolare regime di tax deferral appositamente predisposto per le società con business in crescita che presentano un utile ante imposte maggiore di cinque volte rispetto a quello consuntivato nell’esercizio precedente, in base al quale dette società possono differire il pagamento dell’imposta sul reddito di due anni.
Occorre poi evidenziare la presenza di un regime agevolativo della proprietà intellettuale (la cosiddetta Ip box), che, peraltro, è stato oggetto di un recentissimo progetto di riforma presentato dal governo ungherese il 3 maggio scorso. L’attuale disciplina, infatti, non risulta in linea con le conclusioni cui è giunto l’Ocse/G-20 nell’ambito del Beps-Action 5 e, dunque, necessita di alcune modifiche volte segnatamente a recepire il cosiddetto nexus approach.
Gli investitori non residenti hanno inoltre la possibilità di beneficiare della procedura di ruling che consente di delineare preventivamente con l’amministrazione fiscale ungherese l’impatto fiscale dei propri progetti d’investimento e - vieppiù - di un sistema tributario che non prevede l’applicazione di ritenute alla fonte su dividendi, interessi e royalties in uscita.
Occorre segnalare, infine, che con la recente legge finanziaria per il 2016, è stato introdotto uno specifico sistema di classificazione delle imprese, operante su base trimestrale e volto ad attribuire alle stesse un livelli di rischio fiscale, al fine precipuo di contrastare l’evasione fiscale e riconoscere benefici fiscali alle società più meritevoli (tra cui la riduzione delle sanzioni amministrazione e dei termini per l’ottenimento dei rimborsi Iva).
CONDIZIONI CONTRATTUALI PER I LAVORATORI
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